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Matteo Sani ed il fotoritratto automatico

 
Una storia analogica con Matteo Sani

Estratto da una nostra live insieme alla nostra community di Discord, qui potete trovare il video on demand! Abbiamo parlato con Matteo Sani relativamente al meraviglioso progetto a cui ha dato vita. 

Matteo intraprende un viaggio nell’Europa dell’Est e torna in Italia con decine di fotocabine salvate dalla demolizione, raccolte nei luoghi più disparati in magazzini, garage dismessi, pollai (solo per dirne alcuni). Inizia a studiarle e restaurarle in modo maniacale, per riportare ogni cabina allo stato originale. Le macchine riprendono vita, vengono rimesse in funzione e nel 2010 viene installata a Firenze la prima macchina ad uso pubblico.

Come funziona? Si inserisce una moneta da 2€, si fa ruotare lo sgabello all’altezza giusta, ci si mette in posizione, si tira la tendina e parte la magia…4 lampi di flash consecutivi, per 4 fotoritratti.

La macchina sviluppa la carta, tutto il processo è analogico. Dopo 4 minuti, esce la striscia di carta, sentiamo il tipico rumore dell’asciugatura e gli scatti sono pronti.

Sul territorio di Firenze ora ci sono 5 fotoautomatiche operative e una nel negozio di ars-imago a Zurigo. Fotoautomatica diventa il lavoro di cui Matteo vive.

Si sta creando intorno alle fotocabine un interesse artistico e culturale. Vengono inserite​ di nuovo “in società”, nel nostro moderno tempo del digitale e occupano un’importante significato culturale e antropologico. 

Matteo è un oratore straordinario, che ha davvero una storia da raccontare. 



 
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